“Aiutami” su Lifegate

26 gennaio, 2009

[Il romanzo di Paolo Grugni Aiutami viene recensito da Daniela Bellon su “Lifegate“. Grazie.]

Domanda: “Che cosa non sentono? Non sentono chi?” Risposta: (ma solo per chi può sentire, in tutti i sensi): “Gli animali mentre gridano aiutami. Lo gridano in milioni ogni giorno, è un grido assordante… Lo gridano gli animali… è un grido che lacera i timpani, eppure tu non lo hai mai sentito neanche una volta…”

Per questo motivo, Ricky e gli altri animalisti del suo gruppo aspetteranno in una fredda mattina di caccia nei campi della Lombardia, l‘assessore e cacciatore Banes, proprio per potergli gridare in faccia qualcosa che lui, per interesse, ha smesso di ascoltare; proprio per potergli far risentire qualcosa di cui ha smesso di preoccuparsi.

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[Le colline oscure, nuovo romanzo di Enzo Fileno Carabba, è stato recensito da Leandro Piantini su “Poiein“. Grazie.]

Questo romanzo conferma che Carabba ha una spiccata vena umoristica e sa costruire atmosfere inusuali nella nostra narrativa. LE COLLINE OSCURE è infatti uno scoppiettio di trovate e di battute fulminanti. La satira colpisce soprattutto l’ambiente delle scuole che il protagonista Angelo frequenta come insegnante di scrittura creativa. Ne risulta un quadro esilarante, un universo dell’assurdo dalle risorse infinite. Gli studenti sono degli zombie, così come molti insegnanti e presidi, tra cui spicca la Manetti “manager leopardata”,e non parliamo dei bidelli.

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“Aiutami” su Monsieur

22 gennaio, 2009

[A dicembre è uscito su “Monsieur” un articoletto di Antonio Moonen dedicato ad Aiutami, il nuovo romanzo di Paolo Grugni. Me l’ero perso: rimedio adesso. Grazie.]

Il contenuto: cinque animalisti decidono di compiere un’azione clamorosa, rapire un assessore per di più cacciatore. Comincia così una storia in giallo che presto si trasforma in qualcosa di diverso e soprendente. L’inizio: “Luigi Banes sentì che presto sarebbe morto, Ricky Matta si innamorò e suo fratello Antonio si amputò due dita della mano. Era convinto di avere un melanoma tra l’indice e il medio. Ricky non corse in ospedale, raggiunse gli altri alla sala biliardo. Era per domenica mattina, ore sei e trentacinque. Mancavano due giorni, le previsioni dicevano non avrebbe piovuto.  Ricky Matta abitava in un appartamento di 54 metri quadri…”.

[Sul numero attualmente in edicola del bimestrale “Pulp“, numero 77, gennaio-febbraio 2009, Gianluca Mercadante recensisce Le colline oscure, ultimo romanzo di Enzo Fileno Carabba. Grazie.]

Appare nella neonata collana “Armi da taglio” (curata per Barbera Editore da Gabriele Dadati) il nuovo romanzo di Enzo Fileno Carabba, che torna a guardare il mondo secondo la prospettiva di Angelo, personaggio precedentemente apparso nel fortunato Pessimi segnali. Innamorato della scrittura e dei libri, Angelo tenta con scarsi e sempre inattesi risultati di trasmettere lo stesso amore ai ragazzi di alcune scuole, nelle quali collabora come insegnante.

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[Il settimanale “Vita” ora in edicola, numero 2, anno 16, a pagina 36 riporta a firma di Riccardo Bianchi tre domande che mi sono state rivolte riguardo l’antologia Allegri e disperati. Grazie.]

“Cari 50enni, adesso stateci a sentire”

Finire l’università, scoprire che diventare grandi è più deprimente di quanto si credesse, vedere il proprio entusiasmo calare, i sogni spegnersi, l’autostima scomparire. E, come dice Gabriele Dadati nell’introduzione ai racconti di Allegri e disperati (Barbera, 12 euro), non c’è neppure un nemico da accusare.

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[Alberto Campagnolo recensisce su Lettera.com l’antologia Allegri e disperati, secondo titolo della collana Armi da taglio. Grazie.]

Otto giovani scrittori si cimentano ciascuno nella stesura di un racconto sul tema del passaggio all’età adulta nell’Italia di oggi. Disillusioni politiche, fallimento emotivo e professionale, precariato, individualità e bisogno di coppia, sono solo alcuni dei temi che si alternano restituendo un mosaico che ritrae la difficoltà di diventare grandi e di raccogliere il testimone del passaggio generazionale. Il sogno di orizzonti lontani (senza sapere magari dove siano veramente) si infrange contro gli scogli delle responsabilità e la fine delle illusioni di una giovinezza a volte troppo lunga.

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[Sul numero ora in edicola del mensile “Linus“, gennaio 2009, Matteo B. Bianchi nella rubrica shorts recensisce l’ultimo romanzo di Enzo Fileno Carabba, Le colline oscure. Grazie.]

Un insegnante scolastico di fronte alla miseria intellettuale dei suoi alunni vive avventure surreali nel tempo libero: affronta nuvole feroci di tafani come se fosse un esercizio di controllo zen, partecipa a rapine in villa con una banda dedita al furto di giocattoli, assiste incredulo all’apparizione di numerose Madonne nelle colline che circondano il suo paese. Fileno Carabba scrive un romanzo dai toni imprevedibili, alternando critica sociale, gusto per l’assurdo, ironia, dramma e suspense in un unico calderone in continua ebollizione. Il lettore non sa mai bene cosa aspettarsi mentre procede nella lettura. Ma la forza del libro sta soprattutto nei curiosi personaggi che lo popolano: tra predicatori americani in veste di consulenti matrimoniali, poeti criminali, esperte danesi in licenziamenti, professoresse sull’orlo dell’isteria, c’è (letteralmente) da stare allegri.

Entrambe, Fiorella ed io, abbiamo letto questo romanzo avendone impressioni diverse e giungendo a conclusioni diverse. Il resto è qui.

[Sull’ultimo numero del mensile “Il Mucchio Selvaggio“, ora in edicola, Carlotta Vissani recensisce il romanzo Le colline oscure di Enzo Fileno Carabba. Carlotta dice delle cose centratissime, evidenziando alla perfezione il senso dell’operazione letteraria di questo libro. Grazie di cuore.]

Tutto si può dire di Carabba, tranne che machi di originalità, voglia di sperimentazione, spirito visionario, ironia e rivisitazione onirica della realtà contemporanea, tanto che il lettore tenderà a perdersi nella narrazione come se fosse in un sogno a occhi aperti. In Colline oscure, terzo titolo della nuovissima collana “Armi da taglio” diretta da Gabriele Dadati, torna lo strambo e irresistibile Angelo di Pessimi segnali (Marsilio, 2004), insegnante di scrittura creativa in una scuola popolata da studenti svogliati, svuotati di ogni entusiasmo e molto poco collaborativi. Per rimpolpare l’erario Angelo si diletta nella caccia ai ghiri nel fitto dei oschi toscani e rivende giocattoli rubat ai ricchi, come un moderno Robin Hood. Ad animare le sue giornate si aggiungono: apparizioni mistiche di enormi Madonne, rapimenti, vicini di casa americani invasati con idee new age e tagliole che scattano per limitare la presenza umana nei boschi. E’ come vivere un’allucinazione senza rendersi conto che si tratta di realtà.

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[Il romanzo Aiutami di Paolo Grugni è recensito oggi sul Re-Censore da Matteo Di Giulio: grazie. Colgo l’occasione per segnalare che Paolo parlerà del suo romanzo il 31 gennaio a Suzzara, in occasione del festival “Nebbia gialla“, mentre l’8 febbraio sarà ospite della trasmissione “Tutti i colori del giallo” condotta da Luca Crovi.]

Cinque amici, un grande ideale

Un atto d’amore per gli animali

Paolo Grugni non si nasconde dietro falsi obiettivi. I suoi ideali di vegetariano e animalista sono palesati in maniera netta nel suo terzo romanzo, Aiutami. Un lavoro scomodo, tenuto in un cassetto fino alla benedizione della collana Armi da taglio. Si parla di animali e di ecoterrorismo, di riscatto politico per quella fauna che, sin dall’alba dei tempi, ha subito più di ogni altro essere vivente una campagna di sottomissione su larga scala.

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